Se fossi tu dall’altra parte, continueresti a pensarla così?

Non la penso come te…

…mi spiace? No, neanche un po’!

Ci reputiamo umani, esseri pensanti, dotati di coscienza e capacità di ragionare, al contrario di altre specie… ma allora cosa porta un individuo a credersi migliore di un altro, in diritto di prevalere su di esso, forse per il colore di pelle, per le sue origini? E qui partono le discriminazioni, le violenze, inizia la disumanità umana. Azzeriamo completamente quel fattore che doveva essere un nostro vantaggio, ci abbassiamo a ragionare come qualsiasi altra specie, non agiamo più con pensieri ponderati e ragionati, usiamo l’istinto. Per quella persona l’individuo diventa cosa e come tale viene trattata.

Ci sono mille giustificazioni, tesi che avvalorino questo pensiero ma, più che tesi, io definirei tutto questo un “arrampicarsi sugli specchi”, perché non c’è giustificazione per coloro che, nonostante tutto quello che è accaduto durante gli anni, dimostrato dalla storia e non da parole al vento, hanno ancora atteggiamenti negativi verso chi è diverso DA LORO! Loro la chiamano razza, io la chiamo variabile. Loro la chiamano pelle sporca, io vedo un adattamento naturale al territorio d’origine. Loro li definiscono ladri per natura, criminali, poco di buono, io definisco questo loro modo di pensare una deviazione mentale. Non  odio chi la pensa così, è che i loro pregiudizi non hanno una base logica e motivo di esistere.

Non vedo la diversità che vedono certe persone in due o tre toni di melanina diversa, non vedo la mia superiorità nel venire da un certo paese, rispetto ad altri che hanno altre origini. Vedo che certe cose non cambiano, vedo amici che, davanti a certe affermazioni dette da passanti o direttamente, ci rimangono male, perché si chiedono cosa abbiano fatto per ricevere trattamenti del genere. Perché alcune persone devono temere di manifestare le proprie tradizioni e i propri modi di pensare? Per non sentirsi giudicati per l’ennesima volta. Non mi capacito del fatto che un individuo non possa essere definito tale o di come facciano certe persone a provare tanto odio nei confronti di chi nemmeno conoscono. Vorrei che per un giorno si potessero invertire i ruoli di queste persone, non per far loro una cattiveria, ma per far capire loro quanto certe azioni possano essere deleterie e opprimenti. Non si può definire una persona cattiva per una sua caratteristica fisica o di origine, di persone scorrette e violente ce ne sono in ogni comunità e non per questo si può etichettare tutti allo stesso modo.

Ci lamentiamo dei contrasti culturali che si vengono a creare tra diversi ceppi di popolazione quando, il più delle volte, siamo i primi a non creare le condizioni per buttare giù le barriere che ci dividono… perché? Ci fa forse sentire più forti? Ci fa forse sentire migliori?

…O la realtà è che non si ha abbastanza coraggio per accettare le differenze, non si è abbastanza coraggiosi o mentalmente aperti per convivere con realtà diverse, che esistono e non possono essere cancellate! Nascondiamo le nostre paure, attribuendo la colpa ad altri… quando l’unica cosa sbagliata è il limite che poniamo tra noi e loro.

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